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La diagnostica della longevità: cos’è e perché è importante

Articolo di SoLongevity Research

Misurare il proprio stato di salute rispetto ad un ideale processo di invecchiamento ci permette di comprendere quanto siamo in grado di preservare le nostre performance fisiche e mentali e quanto siamo esposti a futuri rischi di patologie croniche

 

Di cosa parla questo articolo

  • La diagnostica della longevità utilizza un insieme di tecnologie d’avanguardia che permettono di individuare precise caratteristiche e specifici parametri clinici di ciascun individuo
  • Ognuno di noi invecchia in modo diverso e bisogna ottenere un’immagine puntuale di questo processo, per sviluppare percorsi mirati per il ringiovanimento fisiologico e la prevenzione primaria
  • SoLongevity sta sviluppando una strategia per “misurare” caratteristiche individuali in modo estremamente preciso

 

 

Con il passare del tempo, percepiamo che le nostre capacità fisiche e mentali cambiano, e spesso alcuni disturbi o sintomi ci fanno riflettere sul futuro della nostra salute e sulla qualità della nostra vita in età avanzata. La buona notizia è che la scienza medica sta facendo passi da gigante nel comprendere il nostro stato di salute attuale (riserva fisiologica) e quello futuro, fornendoci tutte quelle informazioni utili non solo a prevenire i rischi ma anche a mantenere un livello elevato di performance fisiche e cognitive. Questo campo di indagine si chiama “diagnostica della longevità”: utilizza un insieme di tecnologie d’avanguardia che permettono di individuare precise caratteristiche e specifici parametri clinici di ciascun individuo e, tracciato un profilo, di formulare strategie personalizzate per vivere meglio e più a lungo.

I parametri da indagare

Negli anni, grazie alla ricerca, sono state identificate 9 cause biologiche (hallmark) responsabili dell’invecchiamento: l’instabilità del genoma, l’accorciamento dei telomeri, le alterazioni epigenetiche, la perdita di proteine “sane”, le alterazioni dei meccanismi che permettono la corretta percezione del fabbisogno di nutrienti, le disfunzioni dei mitocondri, la senescenza cellulare, la perdita della capacità rigenerativa dei tessuti e l’alterazione della comunicazione tra le cellule (ne abbiamo parlato in dettaglio in “Perchè invecchiamo? Scoperte 9 cause biologiche“)

La diagnostica della longevità utilizza un insieme di tecnologie d’avanguardia che permettono di individuare precise caratteristiche e specifici parametri clinici di ciascun individuo e, tracciato un profilo, di formulare strategie personalizzate per vivere meglio e più a lungo

 

Ciascuna di queste cause può essere indagata: esistono società che sviluppano test per ogni singolo hallmark, analisi sofisticate che spesso richiedono macchinari particolari (che eseguono screening high throughput, cioè test su larga scala per identificare specifici target biologici) e che dunque devono essere eseguite da specialisti in laboratori adeguati.

 

La componente genetica ed epigenetica

Uno spazio privilegiato nell’ambito della diagnostica della longevità è occupato dalla genetica, che deve essere presa in considerazione sia nella sua componente statica (cioè il patrimonio genetico “di partenza” di ciascuna persona) sia in quella dinamica (che ci dice come si esprime il patrimonio genetico, influenzato dall’esterno). Secondo alcune stime, infatti, il modo in cui invecchiamo è determinato per un 20% dal nostro patrimonio genetico e per un 80% dal modo in cui questo si esprime in relazione alle nostre abitudini di vita, all’ambiente in cui viviamo, alle “aggressioni” a cui siamo esposti.

La diagnostica della longevità rientra nella medicina preventiva personalizzata

Epigenetica, genomica, proteomica e altre discipline omiche misurano la “granularità”, ovvero il funzionamento profondo dei nostri processi fisiologici, producendo una enorme mole di informazioni che poi devono trovare una sintesi comprensibile ed utilizzabile. A questo servono i sistemi di intelligenza artificiale, che mettono insieme i dati, li ordinano e trovano quelle relazioni causa-effetto utili a spiegare fenomeni così complessi.

 

La diagnostica della longevità rientra a pieno titolo nel campo della medicina di precisione: permette di ottenere un’immagine puntuale del processo di invecchiamento, per sviluppare percorsi mirati per il ringiovanimento fisiologico e la prevenzione primaria

Integrare le informazioni con l’intelligenza artificiale

Gli algoritmi di intelligenza artificiale ci aiutano non solo a comprendere quadri complessi, ma anche a combinare questi con informazioni più semplici come gli esami del sangue, test funzionali (misurazione di performance fisiologiche e cognitive), comportamenti ed abitudini, per poi produrre un quadro estremamente dettagliato del proprio livello di riserva fisiologica e del rischio futuro di patologie croniche.

 

Verso una medicina preventiva personalizzata e di precisione

Questa è la strategia diagnostica che SoLongevity sta sviluppando ed applicando per “misurare” caratteristiche individuali in modo estremamente preciso, permettendo di stilare un profilo dettagliato di ciascuna persona. Così la diagnostica della longevità rientra a pieno titolo nel campo della medicina di precisione, perché è personalizzata per definizione: ognuno di noi invecchia in modo diverso e bisogna ottenere un’immagine puntuale di questo processo, per sviluppare percorsi mirati per il ringiovanimento fisiologico e la prevenzione primaria.

 

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Nicola Palmarini è uno dei principali esperti globali di innovazione nell’invecchiamento e nella longevità ed è il direttore del National Innovation Centre for Ageing (NICA) del Regno Unito, un’organizzazione globale sostenuta da un investimento iniziale del governo britannico e dell’Università di Newcastle per aiutare a co-innovare – insieme ai cittadini e alle organizzazioni pubbliche e private – servizi, tecnologie e prodotti e a proporli al mercato attraverso modelli di business innovativi, etici e sostenibili. È membro del Comitato scientifico di SoLongevity.

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