Anche NAD+ è fortemente coinvolto nel metabolismo cellulare e nell’invecchiamento. La presenza di alti livelli di questa molecola nell’organismo, infatti, concorre ad attivare le sirtuine, che utilizzano proprio NAD+ per svolgere le proprie funzioni. Come accade per il glutatione, si è scoperto che con l’avanzare dell’età il NAD+ tende a diminuire: a 70 anni se ne ha fino al 40% in meno rispetto ai 40 anni. Anche in questo caso, però, è possibile ripristinarne i livelli, attraverso la supplementazione dei suoi precursori, ad esempio la nicotinamide (NAM).
Come spesso accade, infatti, ricorrere ai precursori porta dei vantaggi, perché aumenta la biodisponibilità, ossia la frazione di una sostanza effettivamente utilizzabile dall’organismo per le sue funzioni fisiologiche. Nel casi del NAD+, nello specifico, la molecola è troppo grande per essere assorbita dalle cellule dell’intestino, mentre i suoi precursori sono più piccoli, oppure esistono dei meccanismi di trasporto specifici per la loro assimilazione.
Abbiamo dedicato un approfondimento a ciascuna di queste molecole negli articoli linkati di seguito in questa pagina. Scoprirete così perché NAD+, glutatione, polidatina e resveratrolo, insieme ad altre importanti molecole antiossidanti, sono al centro della ricerca di SoLongevity e alla base dei brevetti (GluReNAD e GluRes) per i nutraceutici CellFasting e NeuroProtection.